Oṩwiecim ore 4:53 del 27/10 il treno si ferma alla stazione, dopo alcuni minuti si riparte con destinazione Cracovia. Siamo nel 2012, fossimo stati nel 1942 o 1943 forse avrebbe deviato su quello scambio che ora non esiste più per giungere ad Auschwitz II Birkenau, il campo di steminio nazista più grande e famoso al mondo, per quello che sarebbe stato l’ultimo viaggio della maggior parte dei suoi prigionieri.
Il tour di Auschwitz & Birkenau parte da Cracovia, con un minivan. Partiamo da Cracovia sotto una acquazzone e raggiungiamo Oṩwiecim ancora seguiti da questo acquazzone che ci seguirà per tutta la giornata.
La prima cosa che ti fanno visitare è il museo, sito in Auschwitz I (n.d.r. Auschwitz è il nome tedesco di Oṩwiecim) il primo campo, quello nato da una caserma dell’esercito polacco e quello su cui si trova il famosissimo cancello con la scritta “Arbeit Macht Frei”. All’inizio non fa molta impressione, perchè quello che si vede è per l’appunto un museo.
L’unica parte che colpisce come un pugno nello stomaco è il blocco 5, in cui vengono conservate le prove dello steminio, montagne di capelli umani, scarpe valige, effetti personali, ed il blocco 11 dove veniva amministrata la giustizia nel campo.
Ma quello che per sempre resterà nella mia memoria è il campo di Birkenau dove c’erano le camere a gas e i crematori II, III, IV e V, in funzione giorno e notte, distrutti per cercare di nascondere l’orrore che avveniva in quel campo, e tra i cui resti, tra le ceneri si vedono ancora dei piccoli frammenti bianchi, frammenti di ossa dei prigionieri che non erano bruciati del tutto e dovevano essere tritati e ridotti in pezzettini dai membri dei sonderkommando, detenuti addetti alla gestione delle camere a gas.
Quello che ho provato vedendo il campo è tutto nelle descrizioni delle foto e non mi va di riscriverlo, quindi mi raccomando leggetele con attenzione. Solo una cosa mi sono rifiutato di fotografare, il patibolo dove fu impiccato Rudolf Höß comandante di Auschwitz, tra i resti dei forni crematori IV e V, perchè io credo che nessuna violenza può giustificare altra violenza, quindi ho voluto raccontarvi la violenza (che si respira ancora e non è un eufemismo, la senti davvero entrare nei polmoni, sembra davvero di sentire ancora odore di bruciato) di Auschwitz e non la violenza (la vendetta è sempre violenza) che Auschwitz ha generato.
Vi posso dire solo una cosa, che sembrerà anche retorica ma è la verità, una visita ad Auschwitz ti cambia veramente la vita, nel senso che hai la certezza (semmai prima potessi avere qualche dubbio) di cosa è capace l’uomo.
Una nota positiva è che tornando a Praga ho anche trovato la neve.
Prima di lasciarvi alle foto vi invito a leggere questo scritto di Primo Levi (prigioniero ad Auschwitz) che spesso mi è tornato in mente in questa giornata.
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
L’ingresso di Auschwitz II Birkenau
Dopo quello che avevo visto mi sembrava impossibile avere l’acqua corrente addirittura in carrozza.
Con lo stesso principio dei bagni (1 lavatoio ogni 6000 circa prigionieri) furono installati dopo undici mesi dall’apertura del campo. Prima i detenuti erano costretti a lavarsi nei canali di scolo. Anche dopo che furono installati, non tutti volevano lavarsi, vista poi lìimpossibilità di asciugarsi, per non rischiare una polmonite.
Per ogni fila di baracche c’era una di queste latrine che doveva servire per circa 6000 detenuti che avevano poci minuti, se nonn secondi per usarle, visto che potevano usarle solo la mattina e nel pomeriggio. Il tutto senza acqua corrente.
Per controllare i prigionieri senza dover entrare nel campo e quindi rischiare loro stessi malattie e sporcizia, le SS che gestivano il campo sceglievano alcuni prigionieri privilegiati (generalmente non ebrei) che avevano il compito di controllare ciascuno un baracca in cambio di una stanza e di cibo migliore
Questo è il piano centrale di un letto 6 posti lungo circa 1 metro. I più forti stavano sopra e i deboli finivano (a morire) al piano inferiore
Le baracche erano dotate di comodo riscaldamento centralizzato, per cui con questa unica stufa si potevano riscaldare circa 1000 persone
Per non parlare delle mattie infettive e della difterite che in spazi come questi avevano vita facile a diffondersi
In questo spazio di circa un metro dormivano 18 persone (6 per piano), visto che nonn avevano vestiti di ricambio, chi stava sotto dormiva costantemente nell’acqua dei vestiti che si asciugavano di chi dormiva sopra, Molti morirono per la polmonite, e tanti di notte venivano attaccahti dai topi tovandosi con il naso o le orecchie o le dita mangiate.
Da qui i prigionieri entravano al campo per uscirne poi solo attraverso i camini dei 4 crematori.
“Die Männer auf der rechten Seite und Frauen mit Kindern links” – “Gli uomini a destra e le donne con i bambini a sinistra” questo era il primo comando che si sentivano impartire gli esseri mani sbarcati come animali dai carri merci che arrivavano in piena notte entrando dall’ingresso principale.
Quando finirono i mattoni depredati dalle case distrutte per fare spazio al campo, si passò a costrire le baracche secondo il modello delle stalle in legno dell’esercito tedesco.
Le baracche di legno sul lato destro di Auschwitz II Birkenau, si intravedono i camini, unica cosa rimasta. Ogni camino rappresenta 2 baracche, ogni baracca 600 prigionieri
La recinzione di Auschwitz II Birkenau
Dove i detenuti venivano fucilati tra i blocchi X (dove il Prof. Carl Clauberg effettuava esperimenti criminali sulle donne per trovare una modalità di sterilizzazione veloce) e XI
Per i detenuti che dovevano essere impiccati
Per i detenuti che dovevano essere impiccati
Lo spazio dove i detenuti dovevano spogliarsi prima dell’esecuzione.
Lo spazio dove i detenuti dovevano spogliarsi prima dell’esecuzione.
Due per ogni piano del letto, le finestre danno sul cortile delle esecuzioni
Fino a cento persone potevano essere rinchiuse in ognuna di questi stanzoni.
Fino a cento persone potevano essere rinchiuse in ognuna di questi stanzoni.
Qui venivano giudicati i condannati che avevano violato le regole del campo prima di essere condannati a Morte. Si poteva essere giudicati colpevoli anche solo perchè quel giorno una guardia non era dell’umore giusto
Qui venivano giudicati i condannati che avevano violato le regole del campo prima di essere condannati a Morte. Ricordiamo sempre che Auschwitz I era un campo per detenuti politici polacchi e prigionieri di guerra dei tedeschi. Auschwitz II e III erano per gli ebrei
Ricostruzione di un block in legno di Auschwitz II Birkenau, in ognuno di quegli spazi dormivano 6 persone, e chi stava stotto dormiva nei liquidi dei vestiti di chi stava sopra che si asciugavano.
La valigia del piccolo Petr Eisler, nato il 20 Marzo 1942, al massimo poteva vere 2 anni quando è stato condotto al campo
Montagna di valige di condannati, ci scrivevano sopra i loro nomi sperando un giorno di riaverle…
Vestiti di alcuni bambini condotti alle camere a gas, non ho parole…
Vestiti di alcuni bambini condotti alle camere a gas
Anche qui, questa è solo una piccola parte…
Le scarpe prese ai condannati condotti alle camera a gas. E queste sono solo una piccola parte…
Le scarpe prese ai condannati condotti alle camera a gas. E queste sono solo una piccola parte…
Usate per mangiare la brodaglia e spesso, se non era possibile usare i bagni anche per i prorpri bisogni fisiologici.
Questo è ciò che avrebbe visto ogni volta che si fosse affacciato (se mai ne avesse avuto voglia e tempo) un detenuto del blocco 5 di Auschwitz I
Anche queste sequestrate ai detenuti (detinati alle camere a gas) per poi essere riutilizzati
Questo è ciò che è sopravvisuto agli incendi dei magazzini dove venivano conservati i beni sequestrati agli ebrei internati nel campo. Questi beni erano in attesa di essere inviati in Germania per essere riutilizzati.
I capelli che venivano tagliati ai detenuti erano poi utilizzati per produrre tessuti economici o riempire materassi (le fabbriche tedescle li pagavano 0,50 marchi al quintale)
Con solo 4 di queste scatolette si potevano uccidere 600 persone
Ricostruzione della camera a gas/crematorio IV, distrutto dai tedeschi nel campo di Auschwitz II Birkenau per nascondere le prove del genocidio
Ricostruzione della camera a gas/crematorio IV, distrutto dai tedeschi nel campo di Auschwitz II Birkenau per nascondere le prove del genocidio
Un’altra visuale delle file di block del campo di Auschwitz I, prima caserma dell’esercito polacco, poi campo di prigionia, oggi museo della memoria.
Le file di block del campo di Auschwitz I
La doppia berriera di filo spinato percorsa da corrente ad alto voltaggio, aglie ebrei era vietato anche sucidarsi buttandocisi sopra.
“ARBEIT MACHT FREI”, “Il lavoro rende liberi” una delle tante menzogne di questo posto, ed il sogno di tanti giovani di oggi 🙂
“ARBEIT MACHT FREI”, “Il lavoro rende liberi” una delle tante menzogne di questo posto, ed il sogno di tanti giovani di oggi 🙂
Cracovia, aspettando il tour
Cracovia, aspettando il tour
Cracovia, aspettando il tour
Cracovia, aspettando il tour
Cracovia, aspettando il tour
Cracovia, aspettando il tour
Cracovia, aspettando il tour
“Scendete dal treno, gli uomini a sinistra e le donne a destra”, no nessuno ci urlava questo, forse ero solo suggestionato, comunque temperatura esterna -6°
Me nella carrozza in partenza per Cracovia. Dall’abbigliamento è facile intuire la temperatura.
Pur se spartana devisamente più confortevole di quelle dei condannati diretti al campo.
Pur se spartana devisamente più confortevole di quelle dei condannati diretti al campo.